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► Cuneo (LIMZ), 11.1.14

Anche un abituale volo a Cuneo per il rifornimento sdoganato può riservare rinnovate sensazioni. È uno splendido fine pomeriggio di fine gennaio. Celo terso e vento calmo. Decolliamo all'imbrunire. Sopra è ancora charo. Ci godiamo il solo che tramonte dietro il massiccio del Bianco. Il vento in quota è teso, oltre 35 nodi, ma laminare. Se non fosse per il GPS che ce lo segnale non ce ne accorgeremmo. Si è formata una copertura sull'alta valle del po'. La foriamo per raggiungere il Levaldigi. A terra è ormai notte. Riforniamo velocemente per precedere la Ryan che parte per i Balcani. In salita non ci accorgiamo nemmeno di essere in nube, tanto è scura la notte. Niente luna, solo un cielo nero pesto. Sembra di essere in un simulatore con i monitor spenti. È sorprendente realizzare quanto le fioche luci di un paesaggio notturno possano aiutare ad orientarsi nello spazio. Accendo ripetutamente il faretto del de-icing per capire se siamo in nube oppure no. Non si capisce assolutamente se le nubi siano appena sotto di noi oppure tremila metri più in basso. Passata la Malpensa scendiamo. Quindicimila, quattordicimila, giù e ancora più in giù. Siamo già in contatto con Agno quando avverto un leggero squotimento, segnale inconfondibile che siamo stati avvolti dalle nubi. Subito veniamo avvolti da un sottile strato di ghiaccio, come un diabolico mantello scintillante. Trascorrono pochi secondi e ci liberiamo del ghiaccio e delle nubi. Ci accoglie il rassicurante scintillio della città. Restiamo qualche istante in più in volo chiedendo un bel circling notturno. Ogni volo riserva nuove sensazioni.

     
sguardo verso Luino  
incontri ad alta quota  
   
     
la pianura padana è coperta  
il giorno si congeda dietro al Bianco  
   

 

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