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Fly-Out Egitto 2010
Egitto: Once in a life
Un inizio di primavera inclemente alle nostre latitudini ci ha infuenzato nella scelta della destinazione per il consueto Flyout di primavera. Desideravamo raggiungere una regione da noi non ancora visitata e che avesse un clima mite magari anche caldo, non ventoso. Il Marocco ci è ben noto come pure la Tunisia. L’Algeria non è consigliabile, la Libia ci vorrebe volentieri ma il Colonnello non ci sta simpatico. L’anno passato abbiamo avuto l’opportunità di visitare il Libano. Dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo ci mancano così solo Israele difficilmente raggiungibile per la severità delle autorità e l’Egitto: ecco dunque questa sarà la meta e via in volo verso Faraoni e piramidi. Calma partiamo per l’Africa non per Venegono. Trascorriamo le piovose serate di aprile a chattare con le numerose e indispensabili società di handling che prolificano nei pochi aeroporti egiziani. Il motivo è sempre lo stesso: le possibilità di parcheggio sono limitate ed il posto deve essere organizzato in loco con largo anticipo. Inoltre ogni volo e ogni atterraggio devono ricevere il benestare delle autorità locali.
Finalmente a metà maggio, quando mancano pochi giorni alla partenza, tutto è organizzato. Gli alberghi sono stati scelti con cura, il pacchettaggio è completo di passaporto, medicine e antizanzare. Portiamo con noi denaro contante perché laggiù si accetta solo il cash.
22 maggio: Locarno - Kefallinia - Alessandria d'Egitto
Il giorno della partenza, il 22 maggio, la giornata è splendida, un buon auspicio dopo tutta l’acqua caduta in maggio. Il tour prevede per il primo giorno uno scalo tecnico a Kefallina, in Grecia, e quindi un arrivo in serata ad Alessandria d’Egitto.
Una giornata magnifica ci saluta alla partenza
Le Tremiti e il Gargano
Otranto
Il tacco dello stivale d’Italia
L’isola di Cefalonia, Kefallinia in Greco
Il capoluogo dell’isola, Argostoli
Le magnifiche spiagge
Finale 32, vento al traverso dal mare
La Fuel Card ci sarà di grande aiuto
Non è il N731CD. Per un attimo abbiamo sperato in una sorpresa.
Il volo si svolge senza particolarità. Riceviamo un’accoglienza molto cordiale, le procedure sono sbrigative e paghiamo solo 18 Euro per lo scalo. Poco dopo siamo nuovamente in volo e sorpassata l’isola di Creta facciamo rotta per Alessandria che raggiugiamo dopo un totale di 7 ore e mezzo di volo.
Veduta di Cefalonia in decollo
Altre spiagge
Al traverso di Zacinto o Zante (Zakinthos)
Schiviamo nubi temporalesche sul Peloponneso
Sorvoliamo Creta
Affrontiamo l’ultimo braccio di mare che ci separa dall’Egitto. Alla nostra destra la Libia
In vista di Alessandria
Sorvoliamo la città
La pista è situata tra due lagune
In taxi verso l’albergo
Nonostante fossimo informati sulle abitudini locali, il primo contatto con gli Egiziani appena scesi dall’aereo è quantomeno sorprendente. Ad attenderci non c’è la società di handling con la quale avevamo organizzato tutto e concordato a lungo i prezzi bensì un’altra che non conosciamo. Tra dipendenti dell’handling, parcheggiatori, pompieri, benzinai, forze di polizia e altri contiamo non meno di 20 persone. Se contiamo 20 Euro per ciascuno otteniamo 400 Euro che corrisponde all’incirca al costo medio da prevedere su ogni scalo egizio. Dopo una trattativa faticosa al limite della nausea per la temperatura insopportabile del tarmac e i gas di scarico puzzolenti di una mezza dozzina di veicoli che nessuno pensa di spegnere riusciamo a spuntare 20 Euro sul taxi all’hotel. Abbiamo risparmiato sulla voce sbagliata. Ci trasporta infatti lo stesso agente di handling di nome Abdu con la sua Rabbit del 1989. Alla domanda se sia munita di aria condizionata annuisce prontamente e con un largo sorriso ci abbassa i finestrini. L’Hilton di Alessandria, dove pernottiamo, è un 5 stelle da Internet. Dal vivo le dimensioni si confermano faraoniche, mentre i dettagli e la qualità sono piuttosto da garni della Riviera romagnola. Nonostante il lungo volo e la stanchezza che affiora non riusciamo a rilassarci. Abdu prima di salutarci all’albergo ha preteso un acconto di 300 Euro. Quando proviamo a contattarlo a tarda sera per comunicargli il piano di volo per il giorno successivo, non riusciamo a raggiungerlo. L’ansia monta. Poi finalmente è lui a chiamarci, passa di persona a ritirare il piano di volo, ci augara una buona notte e ci informa che passerà a raccoglierci al mattino seguente. L’ansia si placa un po’.
23 maggio: Alessandria - October - Luxor
La mattina inzia male. Controlliamo i TAF della giornata, in particolare di October ed El Gouna che rappresentano gli obiettivi della giornata. October è un aeroporto militare 30 miglia ad ovest del Cairo adibito all'aviazione generale. Dista solo una cinquantina di chilometri dalle piramidi di Giza. El Gouna è una località sul Mar Rosso pochi chilometri a nord di Hurgada, poco conosciuta al grande pubblico perché non servita dalla linea. La pista infatti misura 1600m e serve il traffico regionale e privato. Rappresenta la meta degli Egiziani benestanti del Cairo e dista solo un’ora di volo. Il METAR di El Gouna segnala una visibilià ridotta a 1500m non per la nebbia, ovviamente, ma per la sabbia. Il vento soffia con raffiche fino a 35 nodi. Il capocampo ci sconsiglia l’atterraggio. Decidiamo allora di visitare Giza durante il giorno e di spostarci direttamente a Luxor in serata. October infatti resterà chiuso il giorno seguente, fatto che ci impedirebbe di proseguire il nostro viaggio.
Intanto Abdu è puntualissimo e in pochi minuti siamo all’aeroporto. L’impressione che ricaviamo di Alessandria è quella di una cittá in decadenza. Senza il turismo del Mar Rosso e i tesori archeologici della valle del Nilo essa è oramai tagliata fuori dal traffico internazionale ed è difficile anche solo immaginarsi i fasti del passato.
Il METAR di El Gouna
Puntualissimo Abdu con la Rabbit climatizzata
Lasciamo la fatiscente aerostazione alla volta di October. Tentiamo inutilmente di inserirci su una frequenza intasata di Cairo Radar indicataci da Alessandria. Dopo ripetuti tentativi veniamo indirizzati sull’Approach e finalmente troviamo un po’ di pace. Sorvoliamo la Megalopoli del Cairo (19 Mio di abitanti) e quindi Giza ed abbiamo quindi un’occasione unica di sorvolare le piramidi. Pochi minuti dopo, in pieno deserto, ci troviamo già in avvicinamento ad October. È una pista militare sperduta nella sabbia ma aperta al traffico privato. Vi stazionano una mezza dozzina di monomotori.
Lasciamo Alessandria
Vediamo per la prima volta il Nilo
Sorvoliamo il Cairo ...
…e le piramidi di Giza
Ci addentriamo nel deserto
Seguiamo la strada che dal Cairo porta ad October
Sulla verticale del campo entrando in sottovento
Finale 01 in pieno deserto
Qui incontriamo gli unici aerei dell'aviazione generale di tutto il viaggio
Atterra anche un Baron dopo di noi
All’entrata dello scarno edificio troviamo il taxi che ci porterà alle piramidi. Si tratta di una vecchia Fiat 132 con il contachilometri bloccato su 800'000 km. Sono assenti i finestrini laterali come pure l’imbottitura della panca posteriore. La portiera posteriore sinistra è bloccata. Regna un forte odore di benzina. In queste condizioni ci facciamo un’ora di viaggio. Arriviamo un po’ frastornati a Giza e ritroviamo il morale con un giro in carrozza tra la piramide di Cheope e quella di Chefren. La Sfinge ci appare in vero di dimensioni assai più modeste di quelle immaginate. Nonostante siano le ore centrali della giornata, una brezza dal deserto rende vivibile l’atmosfera. Alle quattro del pomeriggio è già ora di rientrare ad October. Bisogna attenersi in modo assoluto agli orari dei piani di volo. Nessun agente di handling è presente in sede e quindi le spese aeroportuali sono accettabili. Le autorità locali ci trattengono ancora per mezz'ora senza nessuna giustificazione. Poi passate le sei di sera ci involiamo alla volta di Luxor. Il sole tramonta presto a queste latitudini. Ci godiamo così lo spettacolo del calare del sole sul deserto risalendo il Nilo. Atteriamo a Luxor all’imbrunire, presi d’assalto dal personale di terra; ma ormai ci siamo abituati. Paghi 500 dollari e tutto si sistema. Il nostro agente ci organizza anche il taxi e la guida per il giorno seguente.
Davanti alla piramide di Cheope…
…e a quella di Chefrem
Decollo da Oktober in tardo pomeriggio
Tramonto sul deserto
Incrociamo una strada
Incontriamo il Nilo per la seconda volta e lo seguiremo fino a Luxor
Il deserto cambia aspetto
Raggiungiamo Luxor al crepuscolo
Rulliamo con il sole basso sull’orizzonte e i fari dell’Apron già accesi
La temperatura è elevata ma sopportabile grazie alla bassissima umidità
Elargiamo 80 USD anche ai pompieri che sorvegliano il rifornimento
24 maggio: Luxor
Giorno di pausa aviatoria ma di grande attività turistica. Alle sei del mattino (!) siediamo già nella monovolume che con guida e autista ci accompagna alla Valle dei Re, delle Regine e al tempio di Hatshepsut. Raggiungiamo il culmine del nostro viaggio.
In mongolfiera verso la Valle dei Re
Foto “rubata” in una tomba. È infatti severamente proibito fotografare in tutta l’area
Il tempio di Hatshepsut dove furono trucidati cinquanta svizzeri
L’albergo in riva al Nilo
Le feluche
25 maggio: Luxor - Heraklion
Lasciamo Luxor a mezza mattina alla volta di Heraklion. La rotta lungo il Nilo ci riporta verso Alessandria. Godiamo delle luci del deserto, questa volta con il sole allo Zenith. Le temperature elevate, il pieno di carburante ed un fastidioso vento contrario riducono la nostra Ground Speed. Atterreremo a Creta dopo 4 ore e 30 di volo. Siamo felici di aver fatto ritorno in Europa. Ci sentiamo quasi a casa. Il tempo non è bello. Una fine pioggerella infastidisce la visita al palazzo di Cnosse. In serata visita alla città vecchia e tipica cena greca.
Lasciamo l’Egitto
L’agente dell’Handling si ripara all’ombra di un Antonov An-2
Le terre coltivate della valle del Nilo confinano con il deserto
Scorci di deserto
Il Cairo
Alessandria
In avvicinamento ad Heraklion
Visitiamo il palazzo di Cnosse
26 maggio: Heraklion - Skiathos
Abbiamo un giorno di riserva a disposizione. Decidiamo di visitare un’isola che ancora non conosciamo. Il tempo sull’Egeo rimane perturbato e scartiamo così le Cicladi. Il Dodecaneso è fuori rotta. Scegliamo le Sporadi e più precisamente l’isola di Skiathos. Una decisione che si rivelerà azzeccata. Tempo bello e caldo, ottime infrastrutture.
Pioggia alla partenza da Creta
Sorvoliamo Atene
Il moderno aeroporto
In finale a Skiathos
Scorcio dell’isola
Alla ricerca della spiaggia migliore
27 maggio: Skiathos - Kerkira - Locarno
Si rientra. Facciamo scalo a Kerkira. Aspettiamo un paio d’ore che si dissipino i temporali sulla Pianura Padana e atterriamo a Locarno alle 18:30 di una bella serata di fine primavera.
Nessun problema per il fido Silver Eagle durante tutto il viaggio
Superiamo le cime oltre i 2000m del Pindus
In finale a Kerkira
Ci rifocilliamo in attesa del benzinaio
Vedute di Corfu
Forte vento contrario e cumuli nembi sull’Italia
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