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Fly-Out Scandinavia 2015
Nella scelta dei nostri Fly-Out sembra istaurarsi una forma di alternanza nord-sud e più specificamente Isole Canarie e Scandinavia. Ci siamo recati infatti sull’isola di La Palma nel maggio del 2014. Poi nel dicembre dello stesso anno abbiamo rincorso invano l’aurora boreale in Finlandia. Nel maggio del 2015 salivamo sulla vetta del Pico del Teide sull’isola di Tenerife ed ora è il momento di rivolgere nuovamente la prua verso nord. La penisola scandinava è estremamente vasta. Mi piace ricordare che la distanza tra Lugano e Catania è solo un terzo di quella tra Lugano e Capo Nord. Dunque verso nord ma dove? I nostri lettori più attenti ricorderanno che in occasione del nostro viaggio invernale dell’anno passato in Lapponia avremmo desiderato fare scalo ad Helsinki nel ritorno. Il tempo inclemente con nubi basse ci aveva però impedito di raggiungere lo scalo dell’aviazione generale nella capitale finlandese. Si tratta del bell’aeroporto di Malmi, una cittadina a sud della capitale, scalo passato in secondo rango quando fu aperto quello principale di Vantaa. Malmi rappresenta dunque la prima destinazione del nosto Fly-Out estivo 2015.
Lunedì 6 luglio
Lugano-Dresda (EDDC, 505NM, 2h31’)
La distanza Agno-Malmi è di 1100 nm. Come d’abitudine spezziamo la distanza in due tappe. Lo scalo sarà a Dresda (EDDC). Il decollo da Agno al mattino presto è con il bel tempo ma le temperature sono quelle tipiche dell’estate 2015: 25° alle otto del mattino. Volo senza particolarità. L’aeroporto di Dresda è moderno ed imponente, costruito di recente dopo l’unione delle due Germanie. Prezzi onesti e nulla da segnalare fatta eccezione per un certo nervosismo della Polizia nei nostri confronti, inizialmente inspiegabile. Poi scopriamo che abbiamo involontariamente messo in allerta la security locale perché dopo il rifornimento e durante la nostra assenza al terminal abbiamo lasciato a terra, sotto il nostro Cessna, la borsa con l’occorrente per il rifornimento (guanti, bombole con l’antighiaccio, flaconi per il drenaggio del kerosene), borsa che ha subito destato sospetti e ha fatto scattare l’allarme.
Temperature tropicali in Ticino questa estate: 25° alle otto del mattino
in primo piano la borsa che ha fatto scattare l’allarme
Dresda-Helsinki-Malmi (EFHF, 690NM, 3h24’)
Dopo questa simpatica parentesi, almeno per noi, ci dirigiamo in Polonia, sorvoliamo l’isola di Gotland in Svezia, sfioriamo l’Estonia per raggiungere Helsinki da ovest. L’avvicinamento è assai interessante, con un piano di volo IFR, e con una procedura di non precisione da est. Il radar ci vettora invece direttamente verso l’aeroporto, fornendoci le prue e facendoci scendere fino in corto finale in maniera molto simile ad un PAR che avevamo a suo tempo sperimentato a Gibilterra.
L’aerostazione è stata edificata in periodo sovietico e la sensazione è quella di trovarci in Russia in epoca comunista. La procedura è sbrigativa e dopo pochi minuti siamo in taxi per Helsinki. Ci troviamo nel nord dell’Europa in piena estate. Le giornate sono lunghe e possiamo così visitare la città con la luce del giorno anche se in solitudine considerata la tarda ora ed il giorno lavorativo.
il radar ci vettora fino in corto finale a Malmi
Architettura sovietica della vecchia aerostazione
Religioni a confronto: sopra la chiesa riformata sotto quella ortodossa
Martedì 7 luglio
Malmi-Leknes (ENLK, Lofoten, 560NM, 3h02’)
Il mattino successivo ci prendiamo ancora il tempo per visitare il centro città pieno di vita. La sensazione di Malmi si ripete anche qui, con notevoli monumenti quali la stazione ferroviaria, il teatro, l’università di chiara impronta sovietica. A questi edifici se ne sono aggiunti molti di recente fattura e con stile architettonico occidentale e moderno con ampio uso di calcestruzzo, acciaio e vetro. Nonostante le notevoli dimensioni della città, il traffico non è caotico e la gente si sposta prevalentemente in bicicletta. La rete di piste ciclabili è perfetta e sempre separata dal traffico motorizzato. Una tipica peculiarità nordeuropea.
le bici rappresentano il mezzo di trasporto più usato ad Helsinki
Le ciclopiste sono munite di passaggi pedonali
La mastodontica piazza della stazione con l’architettura sovietica
La recente edificazione in stile europeo contemporaneo
Nel primo pomeriggio decolliamo da Malmi davanti agli obbiettivi degli spotter (link??) locali. La nostra meta Leknes.
Il volo da Malmi a Leknes ci porta a sorvolare la Finlandia orientale ed in particolare Tampere e Vaasa prima raggiungere il mar Baltico. Attraversiamo il Baltico nel punto più stretto che separa la Finlandia dalla Svezia. Quindi sorvoliamo la Svezia settentrionale per circa 150 miglia prima di raggiungere la Norvegia nella zona di Bodo. Le Lofoten distano ancora solo una 40 di miglia al largo della costa.
È la seconda volta che ci rechiamo su queste isole. La precedente fu nel 2002 in occasione del primo Fly-Out in assoluto di Alidalbatros con il Cessna 182TR HB-CIC. Allora atterrammo a Svolvaer, il capoluogo. Troviamo qualche difficoltà a trovare un alloggio adeguato per la notte. Gli alberghi sono scarsi, il periodo è quello di massimo turismo. Abbiamo noleggiato un’auto con la quale il giorno seguente percorreremo la strada E10 fino all’estrema punta sud, quella della cittadina di Å.
Decollo da Malmi. Questo DC3 è ancora in linea di volo
La Finlandia è il paradiso degli idrovolanti
Come spesso accade in Scandinavia, non riusciamo a vedere molto del paesaggio durante il nostro volo
Il MFD del G500 ci mostra chiaramente la rotta
Gianmaria is flying
Dalla costa norvegese si scorgono già le isole Lofoten
Con il GPS nessun problema ad orientarsi nella miriade di piccoli fiordi
Numerosi gli escursionisti in bici
beach volley surreale
Non solo turismo e pesca sull’isola
Leknes è una città e centro amministrativo del comune di Vestvågøy ed il centro urbano più popolato delle Lofoten e delle Vesterålen, nella conta del Nordland in Norvegia. Fornita di un proprio aeroporto, contende a Svolvær il ruolo di centro abitato principale delle Lofoten. È una delle poche città dell'arcipelago a non fondare la propria economia sulla pesca e che non si affaccia, con il proprio centro, sul mare.
Le isole Lofoten sono un arcipelago della Norvegia che si estende a Nord-est tra le contee di Nordland e Troms. In totale hanno una superficie di 1.227 km², e contano oltre 24.000 abitanti. Il territorio è caratterizzato da montagne (il monte più alto è il Higravstinden, di 1.161 metri s.l.m.), che finiscono a strapiombo sul mare, una ricchezza per le isole, attraendo molti turisti per la loro particolare bellezza.
La costruzione della E10, e di una serie di costosi tunnel e ponti stradali, ha permesso di congiungere direttamente tutte le principali isole dell'arcipelago, rendendole maggiormente accessibili anche agli autoveicoli.
Entrata di un tunnel sottomarino. In secondo piano a destra nella foto si nota l’uscita del tunnel sull’altra isola
Le Lofoten si trovano oltre il circolo polare artico. Nonostante ciò, il clima è caratterizzato da temperature piuttosto miti principalmente grazie alla corrente del Golfo. La temperatura minima registrata nel 2009 è stata di -13.1 °C, il 7 febbraio, mentre la massima di 26.6 °C il 3 agosto. Data la latitudine, le Lofoten sono interessate dal fenomeno del Sole di mezzanotte, e considerate un ottimo punto di osservazione per le aurore boreali.
immagine da postare immediatamente
Come alle Hawaii. Cambia solo il costume da bagno
Svolvær è la città più antica del Circolo polare artico. Nel 1432 vi sarebbe giunto, spinto da una tempesta, il veneziano Pietro Querini, il quale riportò nel continente notizie sulla fauna e la flora dell'arcipelago, oltre alla pratica locale dell'essiccazione del merluzzo (stoccafisso), che avrebbe poi avuto grande fortuna in Italia e più tardi in Africa: la maggior parte dello stoccafisso prodotto nelle isole Lofoten è infatti esportato proprio in Italia.
La popolazione comunque vive principalmente ancora di pesca del merluzzo, che tra l'altro è anche la principale tipologia alimentare delle Isole. Sull'isola di Å c'è un museo dedicato allo stoccafisso. Il merluzzo pescato nell'arcipelago delle isole Lofoten è considerato uno dei migliori di tutta la Norvegia, l'Italia importa circa 80% dei merluzzi pescati nelle isole Lofoten e circa il 40% di tutta la Norvegia.
Filetti di merluzzo in essicazione
I merluzzi possono raggiungere ragguardevoli dimensioni
Anche le teste vengono conservate e esportate per una minestra tipica africana
filetti di balena
preferiamo assaggiare una minestra di merluzzo
Giovedì 9 luglio
Leknes-Stavanger (ENZV, 615NM, 3h17’)
pronti al rientro
Abbiamo ancora un paio di giorni a disposizione e tanta voglia di volare. Decidiamo di allungare il rientro passando per la Gran Bretagna. Le aerovie prevedono l’attraversamento del Mare del Nord tra la Norvegia e la Scozia all’altezza di Stavanger. Quindi con la prima leg scendiamo lungo le coste norvegesi fino al sud della penisola scandinava dove facciamo uno scalo tecnico per il rifornimento.
Una Costa da crociera nel fiordo
Ennesimo overcast
Riusciamo comunque a scorgere dei particolari del brullo paesaggio
in avvicinamento a Stavanger nota per le trivellazioni petrolifere
Il volo è molto scenico ma il finale anche ricco di pathos. Le coste norvegesi sono conosciute per il vento impetuoso e Stavanger non fa eccezione. Soffia tempestoso da ovest, l’avvicinamento è per pista 36 anche se ci sarebbe sembrato più logico pista 29. Scendendo lungo l’ILS il forte angolo di deriva ci costringe ad osservare la pista quasi dal finestrino laterale. Ci viene comoda oggi la velocità del vento trasversale massima dimostrata per il nostro P210 di 21kts. Ma la dobbiamo usare tutta e a terra il volantino resta completamente ruotato a sinistra per evitare che la semiala in sopravvento si alzi. E dobbiamo comunque rullare a bassa velocità nonostante la torre incalzi per un liner che ci tallonava in corto finale. Fatto sta che i liner che seguono più tardi prenderanno pista 29.
Vento teso al traverso
Stavanger-Glasgow (EGPF, 381NM, 2h20’)
Dopo il rifornimento attendiamo inutilmente che ci vengano a prendere. Ma nessuno si vede. Ci muoviamo a piedi ma dopo qualche centinaio di metri il vento ci ributta in dietro. Pagheremo la fattura per posta ….. Il decollo è del tipo elicottero, virata a sinistra per prua 260° a puntare la Scozia. Ci vuole molta pazienza perché il vento a tratti sfiora i 100kts proprio sul naso. Non è il caso di salire oltre FL140 per soffrire di più. Da questa quota però siamo in grado di scorgere perfettamente il mare in tempesta sotto di noi. Confidiamo nell’affidabilità della nostra turbina RR250. Dopo un’ora e mezzo raggiungiamo la costa, verde della Scozia. Poco dopo è ora di scendere su Glasgow. L’atmosfera è tranquilla e ci godiamo l’atterraggio.
Le piattaforme petrolifere che rendono ricca la Norvegia
la verde Scozia
in finale a Glasgow
In serata passeggiamo per il centro di Glasgow. La città si è trasformata nell’ultimo decennio in un polo industriale ma soprattutto culturale. Si respira un’atmosfera frizzante e di modernità. Niente a che vedere con quanto ricordavamo della tradizionalissima Edimburgo.
very Scottish
brindiamo al rientro
Venerdì 10 luglio
Glasgow-Calais-Dunkerque (LFAC, 390NM, 2h00’)
Dopo il consueto salasso scozzese dell’handling ci dirigiamo a sud per il rientro. Spettacolare il sorvolo di London City sotto vettoramento Radar. Appena lasciata la metropoli londinesi è già ora di pensare alla discesa. A causa di un fraintendimento del controllore inglese con quello francese ci ritroviamo a raggiungere le coste francesi della Manica ancora a FL200. Ma l’aeroporto di Calais-Dunkerque è situato a un paio di miglia dalla costa… E così mettiamo in atto una discesa ripida con flaps estesi, carrello abbassato e 10% di torque che si traduce in oltre 3000’/min di rateo. Ma la pressurizzazione si prende cura delle nostre orecchie.
C’è molto fermento e traffico in aeroporto e scopriamo presto anche il motivo. Poco prima di noi è atterrato un Airbus. Ma non un A380 o qualcosa di simile ma un Airbus E-fan. Si tratta di un prototipo biposto elettrico che ha appena sorvolato per la prima volta il canale della Manica.
il tempo si è decisamente deteriorato rispetto al giorno precedente
sorvoliamo London Heathrow
e London City
arriviamo decisamente alti a Clais
è sufficiente un 360° per presentarci allineati e stabilizzati in finale
Il team della Airbus con l’e-fan
Calais-Lugano (488NM, 2h25’)
L’ultimo segmento del nostro Fly-Out estivo si svolge senza alcun disagio. Ora daremo spazio alla pausa estiva di volo per le vacanze famigliari. E poi …. inizierà l’istallazione del radar metereologico.
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