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Fly-Out Spagna e Danimarca 2012
Flyout dell'amicizia
Seguivamo da tempo gli amici del GVML che stavano preparando il “Flyout della Sirenetta” con destinazione Copenhagen. Tappe interessanti a Penemünde, Texel e la stessa Copenhagen ci attiravano assai. D’altra parte una primavera fredda e bagnata ci invogliava verso mete più miti a sud. Ci immaginavamo tranquillamente distesi su una spiaggia di un’isola della Grecia. Un paio di giorni prima della partenza incontro per caso a Lugano Fabrizio P. e Nick R., amici e piloti, che intendono dirigersi a Barcellona per il weekend. Interessante; si insinua l’idea di un volo verso il sud della Spagna. Ci mettiamo all’IPad ed in pochi minuti tracciamo la rotta per la tradizionale uscita di primavera. Visiteremo Marbella, Formentera e Barcellona, tre luoghi molto turistici che noi però non conosciamo.
Venerdì 25 maggio 2012
Lugano – Reus
Marbella, località della Costa del Sol spagnola, non è servita da un aeroporto. Bisogna atterrare a Malaga e quindi in auto raggiungerla dopo 60 km. La tappa diretta Lugano-Malaga di circa 900nm è facilmente percorribile con il nostro Silver Eagle, ma lascerebbe all’asciutto uno dei due piloti per un’intera giornata di volo. Decidiamo così di dividere il volo inaugurale in due semitappe con scalo a Reus in Catalogna. Questo aeroporto è usato dalle compagnie “low cost” in alternativa a Barcellona e Girona.
Poco impegnativa la rotta per Reus
Incontriamo un po’ di mixed ice nel portarci in quota
L’autodromo di Le Castellet
Atterriamo verso mezzogiorno dopo un volo assolutamente tranquillo, proprio nel momento di punta della giornata. Il comandante di un 737 di Ryanair si innervosisce perché mentre noi siamo sull’ILS egli non ha ancora ricevuto l’autorizzazione per l’avvicinamento e orbita ancora all’IAF. Sarà a corto di carburante? Non per colpa del vento poiché questo soffia per una volta a favore scendendo verso la Spagna. Comunque manteniamo un’indicata di 160 Kts fino in corto finale. Passeranno diversi minuti prima di scorgere il velivolo irlandese posarsi sulla pista.
Attendiamo un quarto d’ora prima di salutare il camion del rifornimento. Peccato che arriva quello della 100LL. Altra mezz’ora d’attesa. Nel frattempo i liner si sono tutti involati e siamo rimasti praticamente soli su di un apron gigantesco.
Ora di punta a Reus ma dopo un’ora sarà tutto deserto.
Reus – Malaga
Un’ora più tardi siamo in volo per Malaga. Per la prima volta quest’anno apprezziamo il refrigerio della climatizzazione del P210. Nonostante le temperature a tratti molto elevate che incontreremo nei giorni seguenti, il confort a bordo sarà sempre eccellente.
Il delta dell’Ebro
Immagini suggestive dell’Andalusia
Malaga si presenta molto trafficato al venerdì sera. Al parcheggio dell’aviazione generale, accanto a noi, sono allineate almeno due dozzine di grossi executive. Veniamo accolti da un Mercedes Viano nero con vetri oscurati, minibar e temperatura glaciale all’interno. Sollievo durante i pochi metri che ci separano dal terminal ma siamo fortemente sospettosi per la fattura, come si dimostrerà il giorno seguente.
Quale sarà la pista giusta?
Intanto siamo in taxi verso Marbella che raggiungiamo dopo 40 minuti. Ceniamo sulla spiaggia con una temperatura assai mite.
L’apron della GA
Per Marbella
Dall’albergo
Le lunghe spiaggie
Ci godiamo il tramonto assaggiando prelibatezze locali
Sabato 26 maggio 2012
L’indomani facciamo una ricognizione del centro di Marbella. I palazzi sono stati edificati fino a pochi metri dal mare, riducendo la spiaggia ad un fazzoletto di pochi metri. Lasciando il mare e salendo verso il centro si lasciano i negozi e la zona turistica per raggiungere le abitazioni dei residenti, invero assai modeste. Il giudizio globale della nota località balneare è poco più che discreto.
I giardini pubblici
La spiaggia in pieno centro
Poco più in là i palazzi sono in piena spiaggia
Un nome una garanzia
Il vecchio nucleo
Forte presenza dello stile barocco
Malaga - Ibiza
È già la una del pomeriggio ovvero tempo di dirigersi a Malaga. Dopo aver sborsato 220 Euro, in pochi minuti siamo allineati sulla pista 08. In circa 1’30’’ raggiungeremo Ibiza. Formentera infatti non possiede aeroporto e la si raggiunge con il traghetto veloce in circa 40 minuti dal porto di Ibiza.
Prima di raccontare dell’isola però va segnalato l’unico episodio aeronautico degno di nota di questo flyout. Veniamo vettorati da Palma Approach che gestisce gli avvicinamenti di Palma e Ibiza verso un lungo sottovento per intercettare l’ILS 24 di Ibiza. Quando siamo stabilizzati, Palma ci passa sulla frequenza della torre ovvero 118,3 MHz. Dopo il cambio frequenza dobbiamo attendere alcuni secondi prima di riuscire ad inserirci tra le clearance di decollo e atterraggio per pista 24L che vengono distribuite ai liner come noccioline. Finalmente ci annunciamo ma con nostra sorpresa non otteniamo risposta. Solamente dopo ripetuti tentativi il controllore dice di sentirci molto debolmente ma non riusciamo ad ottenere nessuna autorizzazione all’atterraggio. Anzi la voice in frequenza si affievolisce, il tempo di sentire un Air Berlin che ci fa da ponte poi tutto tace. Siamo ormai in corto finale. Niente clearance, niente atterraggio. Eseguiamo una procedura standard di missed approach ragionando su cosa stia succedendo e preparando la radio portatile che in passato ci ha tolto dai pasticci in due occasioni simili. In quel mentre una voce nuova sulla frequenza 118,3 MHz della torre ci invita a sintonizzare 118,5 MHz, cosa che facciamo immediatamente. Qui riceviamo in maniera assolutamente cristallina le istruzioni che ci riportano in sottovento e quindi nuovamente sull’ILS per finale 24. Continuiamo a non capire. La radio, ora sui 118,5 MHz, sembra funzionare perfettamente.
Chiariremo il mistero in albergo, alla sera, quando scopriremo che la frequenza della torre di 118,3 MHz che ci era stata assegnata dal controllore dell’approach è quella di Palma, mentre Ibiza ha 118,5 MHz.
A posteriori sembra tutto banale. Bastava chiedere conferma della frequenza al controllore quando ci ha assegnato una frequenza discrepante con quella riportata sulla cartina di avvicinamento. Potevamo ritornare sulla frequenza dell’approach quando la torre non ci sentiva più. Potevamo accorgerci che sui 118,3 MHz si parlava di una 24L mentre Ibiza ha una sola pista 24. Dovevamo essere più attenti a quello che si diceva in frequenza quando, a seguito dei ripetuti tentativi di contattare la torre prima di perderla, il controllore ci ha chiamato con il callsign “Palma Tower”.
Se, se, se. Queste considerazioni sono facili dopo aver riascoltato l’intera registrazione dell’avvicinamento che casualmente stavamo riprendendo. I fatti dicono che ci è stata data una frequenza errata della torre, che questa frequenza corrispondeva alla torre di un altro aeroporto distante solo alcune decine di miglia e che questo aeroporto ha una pista allineata esattamente come quella sulla quale stavamo atterrando.
La lezione insegna che anche i controllori sbagliano e sono spesso poco precisi con la fraseologia standard. A costo di sembrare pignoli è meglio pretendere una conferma della clearance se questa risulta contradditoria, piuttosto che eseguire pedissequamente un loro errore. E se le istruzioni ricevute non corrispondono a quelle che ci aspettiamo chiediamone conferma nuovamente. Se è vero che sono i piloti a sbagliare di più è anche vero che essi pagano molto cari i loro errori. Ad un controllore, alla peggio, può succedere di cadere dalla sedia davanti al suo schermo radar.
Anche ad Ibiza siamo in buona compagnia di numerosi jet privati e di qualche monomotore come il nostro. Handling obbligatorio anche qui e fattura salata oltre i 250 Euro. Almeno le procedure sono assai spedite ed in pochi minuti siamo al porto dove ci imbarchiamo alla volta di Formentera. Abbiamo riservato una stanza in un alberghetto semplice ed economico ma assai curato a Salina. Noleggiamo subito due scooter Liberty 125 e in un attimo siamo alle Islettas, quella lingua di sabbia lunga alcuni chilometri che si protende in direzione di Ibiza. Ceniamo in un paesino con rientro nella notte e temperature in scooter piuttosto frescoline.
Lasciamo Malaga alla volta di Ibiza
Handling efficace ma costoso
In pochi minuti siamo pronti a salpare per Formentera
Ci lasciamo alle spalle i palazzoni di Ibiza
Per le vaste spiagge di Formentera
Hotel Salina, semplice ma efficiente
Ci si muove con lo scooter
Ultimi turisti in spiaggia
Motoscafo di VIP fortunato
Questo un po’ meno
Domenica 27 maggio 2012
Ibiza – Barcellona Sabadell
Ci godiamo il mattino per esplorare tutta l’isola fino ai fari e alle spiagge più belle. Alla una prendiamo il traghetto e alle tre decolliamo per Sabadell. Abbiamo infatti organizzato l’incontro con Fabrizio e Nick. Il volo è un piacere. Il radar ci guida fino ad un paio di miglia dalla pista dove cancelliamo e atterriamo con uno straight-in. Gli amici sono li ad aspettarci. Trascorreremo una bella e gustosa serata in una magnifica città.
Di buon mattino in giro per l’isola
Uno splendido mare
Chi avrà rilasciato il permesso edilizio?
Il capo a sud dell’isola
Il nostro amico (Ali d') Albatros
Le famose spiagge
Si cerca un poco d’ombra
La marina accanto al porto
Lasciamo Ibiza
In vista di Barcellona (sullo sfondo)
Con gli amici Nick R. e Fabrizio P.
Ristorante in stile liberty
Soddisferà la nostra fame questa costata?
Lunedì 28 maggio 2012
E gli amici della sirenetta dove saranno? Ci dicono che domani voleranno a Copenhagen. Non possiamo fare loro il torto di non incontrarli. Ci mettiamo all’IPad e pianifichiamo. 1100 nm ci dividono da Roskilde, l’aeroporto minore di Copenhagen. Poiché vogliamo volare tutti e due decidiamo per uno scalo a Saarbrücken che sta proprio sulla rotta. Kerosene e panino e siamo già in volo per la Danimarca. Bellissimo arrivo in fine pomeriggio con temperatura assai mite. In albergo incontriamo i “soci” e a cena saremo in ben 16 appassionati: come ai vecchi tempi!
Andiamo a salutare gli amici a Copenhagen
Sopra i Pirenei
Nuvolosità cumuliforme pomeridiana: l’estate è alle porte
In avvicinamento a Saarbrücken
Kerosene e panino e poi via per Copenhagen
Prima però dobbiamo salire on top con qualche accumulo
Lasciamo la Germania
I numerosi mulini a vento segnalano le coste danesi
In finale a Roskilde
A spasso con i “soci”
Aperitivo all’Icebar
Martedì 29 maggio 2012
Il giorno seguente le nostre strade già si dividono. Il gruppo si dirige in Lussenburgo. Noi voliamo a Zurigo dove nel pomeriggio George, il meccanico, ci aspetta per iniziare i lavori di manutenzione annuale sul Silver Eagle.
Carrellata dei partecipanti
La nostra Security
Un po’ di nostalgia per questa avionica vintage
Electronic flight bag: il Chico se la ride
Sandro vola da solo: complimenti
L’ATC ci assegna un codice transponder rotondo: ci accompagnerà fino a Zurigo
Finale 14
Venerdì 1 giugno 2012
Al mattino George ci informa che ha già finito. Possiamo riprenderci il CQS. Alle due del pomeriggio siamo in treno alla volta di Kloten. Puntuali mettiamo in moto alle 18:30 per rientrare a Lugano. Così si chiude anche il Flyout di primavera 2012 che dedichiamo all’amicizia e alla solidarietà tra i piloti.
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